Arriva la Befana con il suo carico di dolci
e di...carbone!

A differenza della figura di Babbo Natale, dall’aspetto generoso e buono, 

la Befana si presenta come una vecchia strega, che se ne va in giro di notte cavalcando la sua scopa.

Il suo aspetto terrorizza qualsiasi bambino ma al tempo stesso ognuno di essi la aspetta con ansia,

impaziente di aprirne i doni e fiducioso di trovare nella propria calza tanti buoni dolciumi.

LE ORIGINI DELL' EPIFANIA

L’origine della Befana viene attribuita ad antichi riti pagani risalenti al X-VI secolo a.C.. I riti celebravano il passaggio dal vecchio al nuovo anno e vedevano delle figure femminili volare sopra ai campi, durante la notte, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti. Il 6 gennaio i romani celebravano così Diana, dea dell'abbondanza e della cacciagione fino a quando non è arrivata la chiesa cattolica dell'Alto Medioevo a condannare tali riti propiziatori trasformando Diana in una brutta strega. Nell’epoca cristiana la storia della Befana rimanda invece ai Re Magi che, diretti a Betlemme, non riuscendo a trovare la strada e chiesero informazioni a una vecchietta incontrata lungo il cammino, che al posto di aiutarli, li trattò male, pentendosene poco dopo. Per farsi perdonare si mise a cercarli per regalar loro un cesto pieno di dolciumi ma, non trovandoli, iniziò a fermarsi di casa in casa per lasciare doni ai bambini, nella speranza di trovare anche Gesù bambino

ORIGINE DELLA CALZA

Le calze, essendo utilizzate da tutti i bambini, sono un indumento facilmente reperibile. La calza, nella realtà contadina povera, aveva una doppia funzione: da una parte portare alcuni frutti del raccolto in vista del nuovo anno, dall’altra donare un indumento caldo utile a sopravvivere durante l’inverno appena iniziato.


Inoltre, essendo di cotone o di lana, si allargavano facilmente e potevano essere riempite in grande quantità. In passato era usanza appendere la calza sulla cappa o sul camino, in modo da renderla subito visibile per la Befana. Oggi molte case non hanno il camino, per cui viene sistemata vicino all’albero di Natale o sopra all'uscio di una porta.

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COSA METTERE NELLA CALZA? CARBONE Sì O NO?

“Che ti ha portato la Befana? Caramelle o carbone?”, la classica domanda che tutti poniamo ai bambini il giorno dell’Epifania. Questo perché la tradizione vuole che i bambini “cattivi” ricevano nella propria calza anche un po’ di carbone. In realtà, il carbone era, in passato, un ricordo del rinnovamento stagionale, quindi un simbolo propiziatorio e di buon auspicio. La tradizione cristiana lo ha poi trasformato con accezione negativa in simbolo di punizione per i bambini che non sono stati molto ubbidienti durante l’anno trascorso.


Naturalmente i bambini non trovano oggi del carbone vero nella propria calza, bensì un dolcetto a base di zucchero, facile da preparare anche in casa.
Oltre al carbone, poi, la tradizione vuole che la calza della Befana sia riempita di dolciumi e altre leccornie. Via libera quindi a cioccolatini, caramelle, snack e dolcetti di ogni tipo.

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